Henry Cros (Narbonne, 1840 - Sèvres, 1907)

 

 

Henry Cros, Femme au papillon, 1890, pasta di vetro policroma.

 

 

 

Henry (César Isidore) Cros, scultore, pittore, ceramista ed artista del vetro, nasce a Narbonne, (l'antica città romana Narbo Martius), il 16 novembre 1840. Il padre Simon-Charles-Henri è professore di giurisprudenza, il fratello Charles1 sarà scrittore-poeta.

Nel 1844 la famiglia Cros lascia la cittadina di Narbonne per trasferirsi a Parigi.

La formazione artistica di Henry Cros inizia tra i 13 e i 14 anni, prima nello studio di Jules Emmanuel Valadon2, poi apprendista dallo scultore Antoine Etex3, ed ancora all'Ecole de Beaux Art, allievo di François Jouffroy4. Al 1860 risalgono i primi studi ad encausto, ed anche la modellazione e fusione di sculture in cera colorata. Fa il suo debutto al Salon d'Automne del 1861 presentando un busto in gesso di suo fratello Charles. Due anni dopo, al Salon des Refusés espone una placca in gesso di Ernest Renan, e due busti, sempre in gesso, tra i quali quello di suo nipote Térence Cros, in stile classico. Sviluppa uno stile molto personale, con il quale realizza lavori in vari materiali: terracotta, marmo, gesso, bronzo, alabastro e soprattutto cera policroma. Nei suoi dipinti ad olio, tempera ed acquerello, i colori sono tenui, morbidi, tanto da sembrare a pastello, sovente a soggetto classicheggiante e mitologico. Nel 1867 realizza una produzione di statuette in cera dal titolo Storie e leggende. Al Salon del 1870 espone Ritratto di Madame Fanny, busto realizzato in cera multicolore. Rappresentativa nelle sculture di questo materiale è l'opera acquisita dallo stato francese nel 1870, Le Tournoi de Prix, esposta al Salon nel 1873.

Cros si dimostra anche un valido ritrattista, come si evince da Busto di giovane (terracotta) e dal bassorilievo in bronzo Giovane donna di profilo (entrambi del 1866, Parigi, Museo d'Orsay).

Nel 1884 partecipa al Salon degli Indipendenti con sculture, medaglioni e due dipinti.

Si dedica anche ad approfondite ricerche sui procedimenti della pittura ad encausto, tanto che nel 1884 pubblicherà L'encaustique et les autres procédés de peinture chez les anciens; dipinge con quest'ultima tecnica bei ritratti: Hérédia, signora e signorina d'Adhémar e diversi studi di nudo.

Ancora prima della pubblicazione dell'opera sulla encaustica5 Cros aveva iniziato i suoi studi sui vetri dell'antichità, con la sperimentazione di una tecnica policroma in "pasta di vetro"6, che molto lo avrebbe appassionato negli anni successivi. Dal 1883, egli abbandona progressivamente la scultura in cera e i temi del neorinascimento a favore di rappresentazioni mitologiche e di esecuzioni in vetro. Le ultime opere in cera realizzate da Cros, risalgono al 1882-1884. Crea, in bassorilievi di ispirazione ellenica, i quali forse traggono anche spunto dall'opera di Puvis de Chavannes7, scene con figure femminili dall'atteggiamento sereno, che ricordano la composizione di un affresco. L'aspetto dominante nelle sue opere migliori è la finezza morbida, come un alabastro colorato, o come il marmo pario, ma più sottile; l'accordo di colore è sempre abbastanza felice, in una gamma ampia che si combina con grande armonia, creando nell'osservatore la sensazione di una rilassata immobilità, al di fuori del tempo.

Per ottenere ciò, in pâte-de-verre, egli applica sottili strati di polveri di vetro colorato nell'interno della forma di terra refrattaria,  ritocca col pennello per ottenere maggiore dettaglio, poi ne riempie il vuoto con vetro bianco macinato.

Nel 1885 l'artista apre il suo primo forno, da cui esce la Circe (Museo di Sèvres), e le Maschere (Museo del Lussemburgo).

Nel 1888 viene invitato all'esposizione  di Bruxelles, dove presenta tre opere, tra cui il bassorilievo Le Verrerie antique, sul quale è rappresentato il profilo di una giovane donna in ricordo dell'allegoria dell'arte del vetro. A causa dei lunghi e dispendiosi esperimenti sulla pasta di vetro, nel 1888 Cros fa domanda per avere un finanziamento statale, ma gli viene accordato solo un piccolo contributo. Fortunatamente, le manifatture di Sèvres gli offrono un atelier, dove portare avanti le sue ricerche e dove egli trascorrerà gli ultimi anni della sua vita. I tentativi di Cros, di realizzare grandi opere in vetro, si concretizzano attraverso due commissioni statali ricevute grazie a Henry Roujon8, si tratta di  L'Histoire de l'Eau (1894, Parigi, Orsay) e il bassorilievo L'Histoire du Feu (1900, Parigi, MAD). In queste due opere complesse, a causa delle tecniche usate, Cros deve accantonare le rappresentazioni classico-mitologiche. Dopo il 1900 realizza L'Apotheose de Victor Hugo su commissione della Città di Parigi (Museo di Victor Hugo).

Fino alla  morte, avvenuta a Sèvres (Seine-et-Oise) nel gennaio 1907, Henry Cros produrrà instancabilmente modelli in pâte-de-verre.


 

 

Giorgio Catania


 

 

 

Note:
1. Cros Charles, scrittore e poeta francese, nato a Fabrezan nel 1842, morto nel 1888. Dopo aver studiato fisica e di chimica – gli vengono attribuiti gli studi che portarono alla fotografia a colori ed altri importanti contributi alla realizzazione del telefono – dedicò gran parte della propria vita alla poesia. Fu tra i devoti di Baudelaire, Verlaine così si esprimerà su Le poesie di Le Coffret de Santal (1873) « des bijoux tour à tour délicats, barbares, bizarres, riches et simples ».

2. Valadon Jules Emmanuel, nato a Parigi il 5 ottobre 1826, ivi morto il 28 marzo 1900, fu pittore di genere e ritrattista.

3. Etex, Jean Antoine (Tony), nato a Parigi il 20 marzo 1808, morto a Chaville/Seine-et-Oise, il 14 luglio 1888. Fu architetto, pittore, scultore, incisore, litografo e scrittore. Eseguì numerose sculture monumentali  (S. Agostino per la Madeleine, Rossini per l'Opéra, Tomba di Vauban a Saint-Louis-des-Invalides, due bassorilievi per l'Arco di Trionfo ecc..). Dipinse quadri religiosi e mitologici, ritratti e pannelli decorativi, realizzò incisioni e litografie; come architetto disegnò numerosi progetti di monumenti ed edifici, nonchè una serie di tombe.  Nel 1851 venne pubblicato il suo libro Cours de dessin.

4. Jouffroy, François, nato a Digione il 1° febbraio 1806, morto a Laval (Mayenne) il 25 giugno 1882. Fu scultore in legno e marmo, intagliatore e restauratore.

5. Encausto. Il termine deriva dal greco enkaustos, e dal latino encaustus, bruciato. Si tratta di tecniche murali, in parte perdute,  praticate nell’arte greco-romana, le quali facevano uso di colori diluiti in cera fusa e spalmati a caldo sull’intonaco. Venivano utilizzati: cera, resina, latte, miele, uova, cenere, colla di pesce. Plinio descrive "... si preparavano i colori unendovi cera, resina o  gomma finemente macinate, mescolandoli e fondendoli al calore del fuoco e stendendoli con una spatola...".

6. Pierre Puvis de Chavannes, nato a Lione il 14 dicembre 1824, morto a Parigi il 24 ottobre 1898. Pittore simbolista francese.
7. Pasta di vetro. La tecnica era conosciuta in Medio Oriente già tra il 3500 e il 3000 a. C. Gli egiziani vi realizzavano minile, amuleti, ornamenti funerari, statuine colorate. Il processo della pate-de-verre consiste nel mettere  il vetro freddo, frantumato o macinato in granuli o polvere in stampi refrattari per essere cotto all’incirca a 800°/1000° C, portando il vetro alla fusione in un'unica massa. Successivamente il veniva ripulito ed eventualmente lucidato.

8. Henry Roujon, nato a Parigi il 1° settembre 1853, ivi morto il 1° giugno 1914. Accademico francese, saggista e romanziere. Segretario di Jules Ferry, divenne poi direttore delle Belle Arti nel 1894 e successivamente, nel 1903, venne nominato segretario a vita dell'Académie des Beaux-Arts. È stato membro eletto dell'Académie française.


 

 

 

Bibliografia:

Treccani, Enciclopia italiana. 1950

Bloch-Dermant Janine. L'art du Verre en France 1860-1914. Parigi 1974

Arwas Victor. Glass Art Nouveau to Art Deco. Londra 1977

Daum Noël. Daum-MaitresVerriers. Losanna 1980

Daum Noël. La Pâte-de-Verre. Losanna 1984

Helga Hilschenz-Mlynek - Helmut Ricke. Glas, Historismus, Jugendstil, Art Déco. Prestel München 1985

G. Cappa, L'Europe de l'Art verrier. Mardaga - Liège, 1991

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler. Leipzig 1992

Cummings Keith, voce H. Cros in Tecniques of Kiln-formed Glass. 1997

Cappa Giuseppe. Le Genie Verrier De L'Europe. 1998

Cummings Keith, A History of Glassforming. 2002

 


 

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