Ars Lenci

                                                            

                                                   

          Galleria delle Opere

 

 

 

 

Il marchio «Ars Lenci» viene depositato a Torino il 23 aprile 1919, quando l'attività, intrapresa qualche tempo prima da Helen König, moglie di Enrico Scavini, realizzava già giocattoli in legno decorato, articoli di vestiario, decorazioni per abbigliamento, cuscini, cappelli, scialli, pantofole, articoli di moda, tende, mobili per bambini, pupazzi e bambole costruite con feltri policromi. Le bambole  avevano l'aspetto di bimbi, spesso imbronciati, rappresentando costumi regionali e scimmiottando il mondo degli adulti, spesso caricature di personaggi famosi. I volti dipinti, gli abitini rifiniti con accessori curati nei particolari,  rendevano il manufatto di grande pregio artistico. Successivamente, con l'aiuto del cognato (Harald König), Enrico Scavini iniziò la lavorazione del feltro,  pressato a vapore in stampi metallici,  che prenderà il nome di "Panno Lenci".

Nel 1922, anno in cui la "Lenci" venne presentata ufficialmente alla Mostra torinese degli Amici dell'Arte, aveva già una rete di distribuzione internazionale che esportava i prodotti in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia. L'anno seguente, venne aperto un negozio  a Milano, e nello stesso 1923, la ditta partecipò alla Prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative di Monza.
Nel 1925 la Lenci fu presente a Parigi all' Esposizione Internazionale d'Arti Decorative e Industriali Moderne, dove, con uno stand allestito da Gigi Chessa, ottenne tre "Gran Prix", sei medaglie d'oro, tre medaglie d'argento e sette diplomi. Il successo a Parigi fu dovuto anche al lavoro di Sandro Vacchetti, allora direttore artistico della ditta torinese.

Nel 1928, viene avviata la  produzione ceramica, che guarda al mondo nordico, danese e tedesco, ma soprattutto alla austriaca "Wiener Werkstätte", con particolare riferimento alle opere di Wally Wieselthier (1895 -1945).
La presentazione delle prime ceramiche Lenci avviene nello stesso 1928, all'Esposizione Internazionale di Torino, dove la ditta espone nella sezione «Ceramisti e vetrai», «Miniere e ceramica» e «Casa degli architetti», all'interno dell'appartamento allestito da G. Levi-Montalcini, G. Pagano e E. Pittini.

Nel gennaio del 1929, Gio Ponti, sulle pagine della rivista «Domus»,  pubblica Adolescenti e Gli sposi  di Giovanni Grande.

Nello stesso anno la rivista "Casa Bella" pubblica le foto delle ceramiche: La mucca, Susanna, La merenda di Giovanni Grande,  Amor paterno di Sandro Vacchetti, Marianna di Elena Scavini, corredate da un lungo redazionale:

 

...l'appartamento moderno, liberato da ogni banalità di ornamenti, reso chiaro e semplice da una luminosa parsimonia di complementi, richiede dalle ceramiche che lo debbono completare un gusto stilistico altrettanto semplice e chiaro, che si accordi colle lince schematizzate dell'ambiente e colla sua intonazione generale. Ciò ha bene compreso la Casa Lenci di Torino, la quale, decisa ad aggiungere alla varietà già doviziosamente ricca della sua produzione, anche le creazioni ceramiche, ha chiamato a collaborare nella nobilissima impresa un gruppo di artisti già vittoriosamente affermati nel campo modernissimo dell'arredamento o dell'arte cosidetta «pura». Ne è sbocciato in magnifica fioritura, un numeroso stuolo di belle ceramiche al cui fascino concorre la genialità degli artisti chiamati a modellare ed a colorire i modelli- Sono pochi mesi che la Ceramica Lenci è apparsa al pubblico e già si annunzia per la molteplicità dei soggetti, capace di andare incontro a tutti i gusti più disparati...

 

Per tutto il 1929,  la ditta «Lenci» si pubblicizza sulle pagine di «Domus», poi, la notizia di acquisto, da parte del National Museum di New York, di un certo numero di ceramiche, consacra la «Ars Lenci».  Collaborano alla realizzazione dei modelli, artisti quali: Lino Berzoini, Giovanni Riva, Giovanni Ronzan, Teonesto Deabate, Giovanni Pietro Spertini, Cläre Burchart, Marcello Dudovich, Sandro Vacchetti, Paola Bologna, Gigi Chessa, Mario Pompei, Nillo Beltrami, Mario Sturani, Giulio Da Milano, Giovanni Grande, Ines Grande, Claudia Formica, Luigi Borione, Camillo Ghigo, Fanni Giuntoli, Michele Polito, Massimo Quaglino, Giuseppe Porcheddu, Bona di Baviera di Savoia, Gino Levi-Montalcini, Abele Jacopi, Otto Maraini, Anili Scavini, Fanni Giuntoli, Eugenio Colmo detto Golia, Giovanni Riva, Luigi Comazzi, Clelia Bertetti.

Nonostante il grande successo di critica riscontrato, la crisi, dovuta agli effetti della recessione internazionale per il crollo della Borsa di New-York - da costi di produzione eccessivi, per una costante ricerca di perfezione nell'esecuzione dei modelli, da parte di Elena Scavini, portarono l'azienda sulla soglia del fallimento. Nel 1933, il commercialista Pilade Garella, chiamato da qualche anno a ristabilire le finanze della  «Ars Lenci», entra nella società degli Scavini, insieme al fratello Flavio.

Nel 1937, la famiglia Garella rileva l'intera azienda, che prosegue la produzione sotto la direzione artistica di Mario Sturani.

Nel 1938, muore Enrico Scavini e nel 1941 Elena cessa definitivamente l'attività di ceramista, per dedicarsi nel dopoguerra, alla scultura, antiquariato ed arredamento.

La produzione "Lenci" di bambole e pupazzi, proseguì con successo, soprattutto grazie alle esportazioni negli U.S.A., e le collezioni in serie limitate (499 - 999 - 1999 pezzi), vennero vendute, negli anni '90, anche attraverso le reti televisive americane.

Nel 1997, il marchio "Lenci" venne ceduto alla "Bambole Italiane srl", che continuò la produzione fino al 2002, quando dichiarò fallimento.

 

 

Giorgio Catania

 

 

 

Bibliografia:

 

Giorgi Michela-Somalvico Henrietta - Le bambole Lenci. Le bambole di stoffa italiane, Idea Libri, 2003

 

Alfonso Panzetta - Le Ceramiche Lenci, Catalogo dell’archivio storico della manifattura 1928-1964. Allemandi -Torino 1992


Felice Tosalli (1883-1958). Legni e Ceramiche, a cura di A. Panzetta, in XVI Mostra Nazionale di Antiquariato, catalogo della mostra di Saluzzo, Torino 1992

 

Luciano Proverbio - Lenci, le ceramiche 1919 - 1937, Tipostampa - Torino 1989

 

Fulvio M. Rosso. Per virtù del fuoco - Uomini e ceramiche del Novecento italiano. Musumeci - Aosta, 1983
 

Le Ceramiche Lenci, gli Artisti, i Secessionisti, Centro Internazionale Brera,  Sugarco 1982