CONSULENZE-STIME-EXPERTISE

 

 

 

Antonio Pellegrini (Venezia 1675 - 1741)

 

 

Antonio Pellegrini nacque a Venezia il 29 aprile 1675. Figlio di un guantaio di origine padovana, “entrò giovanissimo nella bottega di Paolo Pagani, che lo portò con sé - evidentemente come garzone - nel suo soggiorno durato quattro anni in Moravia e in Austria (soggiorno ricordato nella lettera che la moglie del Pellegrini, Angela, sorella di Rosalba Carriera, inviò al Mariette [1851-1860]). L’attività del Pagani è documentata dalla lettera datata 1° maggio 1692 che annuncia la sua chiamata da parte del vescovo Karl Graf von Liechtenste in Moravia (Voss 1929), dove fu incaricato di eseguire la decorazione ad affresco del salone della Residenza arcivescovile di Kromeriz e della volta e della cupola della chiesa di Welehrad” (Pallucchini 1994). Pagani rimase a servizio del vescovo moravo  per tre anni, passando poi a Vienna alle dipendenze del principe Johann Adam von Liechtenstein (Burri, 1982). Il giovanissimo allievo “venne così a iniziare la sua lunga carriera di pittore «viaggiante» nella lezione e nell’esperienza dell’affresco decorativo, toccando per la prima volta la città di Vienna” (Zava Boccazzi 1983).
Dopo un soggiorno a Roma, nel 1701 Pellegrini rientrò a Venezia dove dipinse tre tele per la Scuola del Cristo, mentre l’anno seguente decorò ad affresco il soffitto della Biblioteca Antoniana di Padova. Nel 1704 prese in moglie Angela Carriera, sorella minore di Rosalba. Fu quest’ultima probabilmente a raccomandarlo all’allora conte Charles Montagu, più tardi duca di Manchester (Bettagno 1959). Il patrizio inglese, dovendo far ritorno in patria, invitò  Pellegrini e Marco Ricci ad accompagnarlo.
“In the middle of Queen Anne’s reign, in the winter of 1708, Antonio and Angela Pellegrini arrived in London . Four and a half years later they left for Düsseldorf. During these four and a half years he carried out important work in at least two country houses, Castle Howard in Yorkshire and Kimbolton Castle in Huntingdonshire, and in three of the great London houses of the period, Burlington House in Piccadilly, Manchester House in Arlington Street, and Portland House in St James’s Square” (Knox 1995).   
Attivo e conteso dalle famiglie londinesi, Pellegrini riscosse in breve tempo un largo successo, tuttavia in seguito a dissapori con Marco Ricci “credette opportuno lasciare la città e l’Inghilterra, seguendo il suo istinto di pittore vagante, o forse desideroso di conoscere e di vedere sempre del nuovo, secondo una tendenza assai diffusa nel secolo e che dette a lui la possibilità di nulla ignorare delle più aperte esperienze pittoriche del momento” (Zampetti 1969). Detto fatto si portò, alla metà del 1715, a Düsseldorf al servizio del principe Elettore Palatino Giovanni Guglielmo, per recarsi poco dopo “nei Paesi Bassi dove venne nominato membro delle «Gilde» di Anversa e dell’Aia. Nel 1719 è di nuovo in Inghilterra, nel 1720 è a Venezia, poi ne riparte per Parigi dove su commissione del Duca d’Orléans, reggente di Francia, lavorò per «ottanta mattine» (Zanetti 1771), nella Galleria del Missisipì della Banque Royale ad una allegoria illustrante i vantaggi di una Banca ed i meriti dei re. Il soffitto affrescato, distrutto per far posto alla nuova biblioteca reale, fu certamente di grande importanza per il Settecento francese” (Donzelli 1957).
“When he and Angela got back to Venice about the beginning of May 1721 Pellegrini had been living abroad, with two intervals of a few months each, since the summer of 1708, a period of nearly twelve years. These years had been immensely successful, and he came back a rich man. So far as money was concerned, his only problem was collecting the amount owing from the now bankrupt John Law, and several letters of 1721 refer to this problem, which was never satisfactorily resolved, so far has we know. Sebastiano Ricci had come back to settle permanently in Venice in 1715, and was still his most obvious rival, but Sebastiano, although he had some success in England, roughly comparable with that of Pellegrini, had nothing to compare with the younger man’s success at Bensberg and Paris. From this time onwards Pellegrini appears to have settled in Venice, though in decade 1721-30 he did make four lengthy trips abroad: to Paris in 1722, to Dresden in 1725, and to Vienna in 1727 and 1730” (Knox 1995).
A Vienna, dove s’era già fermato durante il ritorno in patria da Dresda, “dipinge la cupola delle Salesiane e la pala per la chiesa di San Carlo. Poi, nel ’30, rientra a Venezia, allargando la sua attività nel Veneto. A questo periodo risalgono, infatti, alcune sue decorazioni nella basilica del Santo a Padova. Nel 1733 viene eletto membro dell’Accademia di Parigi. Nel ’36 lascia ancora una volta l’Italia e va in Germania per affrescare quattro soffitti del Castello di Mannheim, opera anche questa distrutta durante l’ultima guerra. Nel 1737 l’artista rientra, e questa volta definitivamente, nella sua Venezia, dove muore il 5 novembre del 1741” (Zampetti 1969). 
Notissimo ai suoi tempi e ricercato, come si è visto, dalle corti di tutta Europa, Antonio Pellegrini visse “perciò padrone di non picciola facoltà; aggiungendosi l’altro bel dono da natura ottenuto d’una singolare giovialità d’animo, per cui era a tutti carissimo a compimento di buona ventura” (Zanetti 1771).

 

 

Daniele D'Anza

 

maggio 2005