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Pietro Longhi (Venezia 1702-1785)

 

 

 

Pietro Falca, il cui cognome fu sostituito in Longhi (non si conosce l’origine di tale nome con cui l’artista si fece sempre chiamare), nacque a Venezia il 15 novembre 1702. Il padre Alessandro, “gettatore d’argento”, “vedendolo modellare, coltivò la sua inclinazione, e lo invogliò del disegno. Ebbe poi la buona sorte d’esser assistito da Antonio Balestra Pittor Veronese rinomatissimo; che dopo averlo tenuto appresso di sé parecchi anni, lo mandò a Bologna, raccomandato a Giuseppe Crespi, detto lo Spagnoletto, famoso Pittore e dopo alquanti anni di studio, ritornò a Venezia; ma comprendendo la difficoltà di distinguersi nello Storico, mutò pensiero” (A. Longhi 1962), dedicandosi ad un nuovo genere tematico, grazie al quale divenne celebre e ricercato.
Attorno al 1730 realizzò la sua prima opera documentata, la grande pala del presbiterio della parrocchiale di San Pellegrino (Bergamo), mentre il 27 settembre 1732 si unì in matrimonio con la figlia di un “tagliapietra”, Caterina Maria Rizzi, la quale, nella casa di San Giuliano il 12 giugno 1733, diede alla luce il primogenito Alessandro (Pignatti 1974). L’anno seguente firma e data gli affreschi dello scalone di Palazzo Sagredo. A partire dal 1737 ed ininterrottamente fino al 1773, il suo nome figura iscritto nella Fraglia dei pittori di Venezia (Favaro 1975).
Nel 1741 comincia la produzione di pittura di “genere” realizzando la prima scena di vita veneziana, il Concertino delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. La fortuna e la diffusione di queste composizioni è testimoniata dal sonetto che Carlo Goldoni nel 1750, in occasione delle nozze di Giovanni Grimani e Caterina Contarini, dedica all’artista e che inizia così: “Longhi tu che la mia Musa sorella /chiami del tuo pennel che cerca il vero...”.
Il 31 dicembre 1756, il comitato presieduto da Giambattista Tiepolo, lo accoglie a far parte dell’Accademia, presso la quale il pittore insegna, a più riprese, fino al 1780. Un'ulteriore gratificazione giunge il 14 febbraio 1761, quando Gasparo Gozzi, sulle pagine dell’ “Osservatore Veneto”, loda la sua pittura. Nel 1763 viene preposto alla direzione dell’Accademia di Disegno e di Intaglio istituita dalla famiglia Pisani nel Palazzo di Santo Stefano per l’educazione di Almorò Pisani e sciolta alla morte di questo, nel 1766 (Pignatti 1974). Partecipa inoltre, il 5 aprile 1779, all’elezione ad accademico di Antonio Canova.
Pietro Longhi si spegne a Venezia, “da mal di petto”, l’8 maggio 1785.

 

 

Daniele D'Anza

 

maggio 2005