Pietro Della Vecchia (Vicenza? 1603 - Venezia 1678)

 

 

 

Discendente dall’antica famiglia veneziana dei Dalla Vecchia (Aikema 1984), l’artista, figlio del pittore Gasparo, nacque forse a Vicenza verso il 1603 (Sandrart). Nel 1626 si sposò con una delle figlie di Nicolas Régnier, Clorinda, pittrice di ritratti e di “historie”. “Donna di molto spirito, grande statura e di grande avvenenza. Egli all’incontro era piccolo, e smunto, ma di gran presenza, di spirito molto vivace” (Temanza 1738). Ebbero quattro figli, tre femmine e un maschio, Gasparo, musicista, matematico e pittore.

Non viaggiò molto e quando dovette spostarsi lo fece sempre per poco tempo. Il soggiorno a Roma agli inizi della carriera rimane ancora oggi solamente un’ipotesi.

La sua capacità a risarcire vecchie pitture e talvolta ad imitarle alla perfezione gli diede vasta popolarità, inoltre, come riferisce Da Canal (1732), l’artista tenne un’Accademia “nella contrada di S. Trovaso, dove aveavi a primo per istruirvi la gioventù [...]. Questi dopo aver esercitato i giovani nel disegno, compariva con qualche diversa lezione o di prospettiva, o di notomia, o di ottica con applauso e concorso di molti virtuosi illuminava i meno intelligenti con erudizioni necessarie a grande profitto dell’arte”.

Il suo primo dipinto pubblico conosciuto è la Crocifissione della chiesa San Lio a Venezia, firmata e datata 1633, mentre la prima notizia documentaria, relativa alla sua attività, è il pagamento di uno stendardo, eseguito per la chiesa di San Marco a Pordenone tra dicembre del 1626 e febbraio del 1628 (Goi - Metz 1972). Figura inoltre iscritto nella Fraglia dei pittori veneziani dal 1629 al 1640 (Favaro 1975).

È di certo una testimonianza del consenso riscosso tra i suoi contemporanei, l’incarico ottenuto nel 1640, e protrattosi fino al 1674, per la realizzazione dei cartoni per i mosaici della basilica marciana. Va detto inoltre che alcuni suoi dipinti, come ad esempio l’Allegoria della Verità dell’Accademia Carrara di Bergamo (firmata e datata “Petrus Vechia f. 1654”), dichiarano tangenze con l’ambiente artistico-letterario gravitante attorno all’Accademia degli Incogniti, ovvero quella cerchia di intellettuali e letterati, capeggiati da Giovan Francesco Loredano, che fra il 1630 ed il 1660 “determinò in buona parte gli interessi artistici e culturali di un gruppo di pittori veneziani che intrattenevano rapporti con i vari membri” (Aikema 2001).  

Pietro della Vecchia morì a Venezia il 6 Settembre 1678 e fu sepolto nella chiesa di San Canciano. 

 

 

Daniele D'Anza