Antonio Salvetti (Colle Val d'Elsa (Si) 1854 - 1931)

 

 

 

Nacque a Colle Val d'Elsa (Si) il 25 settembre 1854 e compì gli studi di disegno e di architettura presso l'Accademia di Firenze.

Nel 1875 vinse il primo premio al Concorso Nazionale di Architettura. Collaborò poi per alcuni anni alla Rivista periodica fiorentina "Ricordi di Architettura", pubblicandovi numerosi disegni, raffiguranti antichi e dimenticati monumenti, che egli eseguì dal vero nel corso delle sue numerose ed estenuanti peregrinazioni in terra lombarda e nella sua Toscana, contribuendo in tal modo alla riscoperta e alla divulgazione presso il grande pubblico di un patrimonio artistico-culturale fino allora poco noto, se non addirittura misconosciuto.

Si recò in seguito a Parigi per un soggiorno, rimanendo ammirato dal verismo dell'arte francese, verismo che ritroveremo poi spesse volte assai evidente soprattutto nella sua produzione di genere. In un secondo tempo, recatosi a Monaco di Baviera, ebbe modo di dedicarsi allo studio della pittura italiana e fiamminga del '500, orientato in tal senso dai consigli che ricevette dal  Lenbach nel corso delle loro assidue frequentazioni.

Durante la permanenza a Monaco ebbe modo di dipingere numerosi ritratti e di essere ammesso alla Triennale del Glaspalast dove espose i dipinti Ritratto di signora e Nudo, ottenendo un lusinghiero successo.

In patria intrattenne rapporti di cordiale amicizia e di fattiva collaborazione con diversi artisti del tempo e in particolare con N. Cannicci e T. Signorini.

Oltre ad essere stato, insieme a V. Meoni, uno degli animatori della vita culturale cittadina di fine secolo, si dedicò anche alla fotografia artistica e ottenne la docenza presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Insegnò poi la pittura e la scultura a numerosi allievi del luogo, tra i quali emersero particolarmente V. Papini e F. Manganelli. Di idee schiettamente socialiste, si occupò attivamente di politica e nel 1897 fu eletto sindaco di Colle Val d'Elsa: ebbe il privilegio di essere uno dei primi sindaci socialisti in Italia e il primo in assoluto in Toscana. Da questa carica, che risultò ben presto incompatibile con le numerose altre sue attività si dimise di lì a poco, nel 1898. A lui succedette il già citato amico scrittore e pittore V. Meoni.

Tra le opere architettoniche eseguite a Colle Val d'Elsa, sono degne di menzione il campanile della Chiesa di Sant'Agostino, il palazzo Masson, il "Palazzone", oggi sede del Polo Universitario colligiano, la Chiesa di Mensanello, una piccola frazione di Colle Val d'Elsa, il Cimitero della Misericordia e il Lanificio Susini, quest'ultimo demolito nel 1977 per far posto alla sede di un istituto bancario. A Marina di Pietrasanta (Lu) progettò Villa Signori. Tra i molteplici interessi coltivati dal Salvetti va segnalata anche, curiosamente, la sua attività di creatore di marionette.

In campo pittorico trattò il ritratto con ottimi risultati e così pure il paesaggio e la tematica di genere, mostrando una netta predilezione per l'uso del pastello, specialmente nella ritrattistica. Le sue opere denotano una delicatezza di disegno e una ricchezza cromatica che confermano la perfetta assimilazione della tecnica degli antichi maestri lombardi, che a lungo ebbe modo di studiare.

Tra le opere degne di menzione, presenti sia in raccolte pubbliche che private, ricordiamo: Figura femminile, presentata nel 1895 alla prima Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia (il dipinto venne poi acquistato dal Re d'Italia); Professor Castelfranco, un magistrale pastello conservato presso il Castello Sforzesco di Milano; Contadina lombarda esposta alla Royal Academy di Londra; Paesaggio Alpino presentata alla Promotrice di Genova; Nevicata, premiata a Livorno con la medaglia d'oro; La trecciaiola toscana, esposta alla Promotrice di Firenze; Campagna toscana, esposta a Leningrado; Alla finestra, esposta a Brera; Ritratto d'uomo, inviata in esposizione a Torino; Guida alpina, premiata a Bologna nel 1888; La cucitrice, presentata alla Internazionale parigina del 1889; Autoritratto; La nonna; Profilo di donna; Lettera d'amore; La popolana di Venezia.

Si spense il 17 agosto 1931 nella sua Colle Val d'Elsa e venne sepolto nella Cappella del Cimitero della Misericordia, che lui stesso aveva progettato.

 

 

 

Enzo Montanari

 

Enzo Montanari