Bellini Giovanni
(Venezia 1425/1430 - 26 novembre 1516)



Avviato in tenera etàalle arti pittoriche  dal padre Jacopo, fin dal 1459 Giovanni Bellini ha bottega a San Lio, pur continuando la collaborazione con il padre e con il fratello Gentile, come si evince dalla pala per la cappella Gattamelata nella chiesa del Santo a Padova, realizzata congiuntamente dai due fratelli nel 1460 (perduta). Nel 1464 ottiene una commissione dalla scuola di San Gerolamo, per due quadri con Storie di san Gerolamo (perduti). Nel 1479 sostituisce il fratello Gentile, partito per Costantinopoli, nel restauro dei dipinti di Palazzo Ducale; nel 1483 viene nominato pittore della Serenissima. Del 1487 ?la prima opera datata e firmata giunta a noi, la Madonna degli alberelli (Venezia, Gallerie dell'Accademia). Debitrici della formazione paterna e dell'influenza di Antonio Vivarini sono opere come il San Gerolamo e il leone (Birmingham, Barber Institute), firmato, e la Sant'Orsola e le compagne (Venezia, Gallerie dell'Accademia), che il Longhi considera realizzate intorno al 1450. Prestissimo, tuttavia, il giovane si avvicinè alle novit?padovane, anche grazie al contatto con il cognato Mantegna, come si puòleggere nella Madonna col Bambino (1455-1460 c.) della collezione Lehman, nella Crocifissione di Pesaro (Museo Civico, 1455-60 c.), nella Trasfigurazione, realizzata prima del 1460 (Correr, Venezia). Dopo il 1470, avviene una fondamentale svolta stilistica del Bellini, segnata dalla pala di Pesaro (Museo Civico, Incoronazione della Vergine), da collocare intorno al 1473, ove l'impianto spaziale ? aperto, luminosissimo, debitrice di Piero della Francesca, conosciuto personalmente nelle Marche, e della cultura ferrarese, a cui faranno seguito le Stimmate di san Francesco (1480 c.) - New York, collezione Frick,  e la Trasfigurazione (1480-85) - Napoli - Galleria Nazionale, entrambe firmate.
Tra il 1488 e il 1506 sono documentate le attività del palazzo Ducale e per la scuola di San Marco e la corrispondenza tra Bellini e Isabella Gonzaga per dipinti destinati allo studiolo della Duchessa. Nel 1505 realizza la pala di San Zaccaria e la Madonna col Bambino fra santi e donatore di Cornbury Park; nel 1509 una Madonna (Detroit - Institute of Art), alla quale far?seguito quella di Brera, datata 1510. Nel 1513, l'anziano maestro realizza un San Gerolamo con i santi Cristoforo e Agostino (Venezia, San Giovanni Crisostomo), e l'anno successivo completa il Festino degli dei (Washington, National Gallery), destinato al Camerino di Alfonso I d'Este nel castello di Ferrara.

Nel 1515 Giovanni stipula una convenzione per un telero con una storia di San Marco, che sarà compiuta da Vittore Belliniano.

Muore, il 29 novembre 1516.

 

 

A.R.


 

 


Bibliografia:

 

I. VENTURI, Le origini della pittura Veneziana, Venezia 1907.

R. LONGHI, Piero dei Franceschi e lo sviluppo della pittura Veneziana, in ? L'arte ?, 1914.

R. LONGHI, Viatico per cinque secoli di pittura Veneziana, Firenze 1946.

R. PALLUCCHINI, Mostra di G. Bellini, catalogo,Venezia 1949.

R. LONGHI, The Giovanni Bellini Exhibition, in ? The Burlington Magazine ?, 1949.

B. BERENSON, Italian pictures on the Renaissance. Venetian School, London 1957.

R. PALLUCCHINI, G. Bellini, Milano 1959.

F. HEINEMANN, Giovanni Bellini e i Belliniani, Venezia 1962.

S. BOTTARI, Tutta la pittura di Giovanni Bellini, Milano 1963.

R. PALLUCCHINI, Un libro su Giovanni Bellini e i belliniani, in ? Paragone ?, 1963.

M. MEISS, Giovanni Bellini's - St. Francis in the Frjck Collection, New York 1964.

R. PALLUCCHINI, Una nuova opera di Giovanni Bellini, in ? Arte Veneta I?, 1964.

T. PIGNATTI, L'opera completa di Giovanni Bellini, Milano 1969.