Bellini Gentile
(Venezia 1429 c. - 1507).


Allievo e collaboratore del padre Jacopo, dal 1465 in poi ?citato per attività autonoma,  da quando firma il Beato Giustiniani (Venezia, Gallerie dell'Accademia). Nel 1466 riceve commissioni per la scuola di San Marco; tre anni dopo, l'imperatore Federico III in visita a Venezia lo insignisce del titolo di cavaliere. Per conto del cardinale Bessarione, nel 1471 esegue la teca per il Crocifisso bizantino di san Marco. Dal 1474 ?impegnato al restauro degli affreschi di Gentile da Fabriano e Pisanello in palazzo Ducale e viene nominato pittore ufficiale della Serenissima. Dal 1479 è a Costantinopoli dove rimane due anni come ritrattista e pittore di corte, lasciando al fratello Giovanni gli impegni Veneziani. Al rientro a Venezia, assieme a Giovanni Bellini, Alvise Vivarini, il Carpaccio ?chiamato alla realizzazione di teleri sulle Glorie di Venezia (perduti) da sostituire agli affreschi di Palazzo Ducale rovinati dalla salsedine. Tra il 1496 e il 1501 lavora per la scuola di San Giovanni Evangelista ai teleri con i Miracoli della croce (Venezia, Gallerie dell'Accademia) e per la scuola di San Marco, per cui progetta due storie del santo, eseguendone solo in parte una, terminata dopo il 1507 da Giovanni (Predicazione di san Marco ad Alessandria, ora a Milano, Brera).

 

 

A.R.
 


Bibliografia:

 

R. Longhi, Viatico per cinque secoli di pittura Veneziana, Firenze 1946.

B. Berenson, Italian pictures of the Renaissance. Venetian School, London 1957.

C. Gilbert, A Sarasota notebook. I, The development of Gentile Bellini's portraiture, in ? Arte veneta?, 1961.

F. Babinger, Un ritratto ignorato di Maometto II, opera di Gentile Bellini, in ? Arte Veneta ?, 1961.

Dizionario biografico degli italiani, vol. VII, Roma 1965.