Albertinelli Mariotto (Firenze 1471 - 1515)


 

 

                                                            

                                                           Albertinelli Mariotto, Annunciazione (1503). Firenze, Galleria degli Uffizi

Dopo gli inizi come battiloro presso il padre Biagio, entrò nella bottega di Cosimo Rosselli, ove, negli stessi anni, lavoravano anche Piero di Cosimo e Bartolomeo della Porta. Con quest'ultimo Albertinelli strinse profonda amicizia tanto da aprire  "bottega" nel 1493. Forte fu sull'Albertinelli l'influenza di Bartolomeo, per cui è spesso difficile definirne il ruolo. Al primo periodo sono da ricondursi l' Annunciazione del Duomo di Volterra (1497), eseguita in collaborazione con Bartolomeo, e la Vergine con il Bambino tra le Sante Caterina d'Alessandria e Barbara (Milano, Museo Poldi Pezzoli), opere che risentono dell'influenza di Piero di Cosimo e del Perugino. Nel 1500, Bartolomeo decise di entrare nel convento di San Marco per farsi frate e l'Albertinelli ne portò a compimento l'affresco del Giudizio Universale in Santa Maria Novella. Più indipendente si mostra nella Crocifissione della Certosa di Val d'Ema, (1505), e nell' Annunciazione  (1508 c.) (Monaco di Baviera, Alte Pinakothek). 

Nel 1509, dalla ripresa collaborazione con il Frate nasce la "Scuola di San Marco". Di questo periodo sono l' Annunciazione (1510), la Vergine in trono e la Trinità, (Firenze Galleria dell'Accademia).
Negli ultimi anni l'Albertinelli si recò a Viterbo, ove lavorò nel convento di Santa Maria della Quercia, e a Roma, dove fu attivo in San Silvestro (opere perdute).
Ultima opera datata (1514) è la pala con Madonna e Santi di Volognano.

 


A.R.

 

 


BIBLIOGRAFIA:

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

L. Pagnotta, voce Albertinelli Mariotto, in La pittura in Italia. Il Cinquecento, II, Milano 1988
Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992