Alfredo Tominz (Trieste 1854 - 1936)


Chiamato con il simpatico epiteto di "Tominz dei cavalli", nasce a Trieste il 21 maggio del 1854 da Augusto a sua volta pittore e figlio di Giuseppe, il più importante ritrattista a Trieste nella prima meta del XIX secolo. Come primo maestro quasi certamente ha il padre Augusto il quale, Conservatore del Museo Revoltella in questi anni, vedendo che il figlio possiede una particolare predilezione per i soggetti ippici, decide di mandarlo a Monaco alla scuola degli Adam, specialisti del genere. Alfredo, all'interno d'un apprendistato così rigorosamente delineato (la famiglia Adam poteva vantare diverse generazioni di pittori di battaglie e cavalli, tornato a Trieste, viene subito riconosciuto come lo specialista del genere. Espone al Museo Revoltella già a partire dal 1876 l'Amazzone e per vari anni sino al 1881 quando sposta la sua attenzione su soggetti cavallereschi ma ambientati nell'antica Roma. Di pari passo anche la sua pennellata si fa meno accademica e più sfarfallante. La morte del padre Augusto (1883) gli permette di divenire Conservatore del Museo Revoltella e di poter girare l'Europa alla ricerca di opere da acquistare. Finisce quindi a Torino nel 1884 e nel novembre dello stesso anno a Vienna con Eugenio Scomparini per vedere un'opera di Hans Makart che certo lo influenza notevolmente in termini pittorici. Nel 1887 visita l'Esposizione Nazionale di Venezia e l'anno seguente lo troviamo a Monaco, Bologna e Vienna. Ma è il 1890 a consacrarlo in qualità di pittore: espone Circo Massimo alla Grande Esposizione di Praga dove ottiene la medaglia d'oro. Ormai la sua fama di pittore è consolidata. L' Illustrazione Italiana gli pubblica la foto nel 1894 del dipinto Ritorno dalle corse di Montebello. Anche illustratore, prosegue la sua attività di conservatore recandosi alle Biennali veneziane del 1895, 1899 e del 1901. Nel 1902 ottiene un'altra medaglia, questa volta d'argento a Vienna per la Grande Esposizione Industriale con Tiro a quattro. Da qui in avanti una serie di rovesci familiari e lutti lo segnano profondamente. Durante la Grande Guerra viene internato con il figlio Augusto a Gollesdorf in Austria; il 19 giugno 1929 muore la moglie ed il figlio
Augusto, nello stesso giorno, si suicida. Nonostante tutto egli continua a dipingere piccoli quadri e si spegne a Trieste il 22 dicembre del 1936. Al Museo Revoltella di Trieste, tra le molte opere, va segnalata la Battaglia di Aquileia del 1894 (donazione Kurlander).

 

 

Matteo Gardonio


 


BIBLIOGRAFIA:


Lucia D?Agnolo, Il Tominz dei cavalli, in Arte in Friuli Arte a Trieste n. 9/1986