Vito Timmel (Vienna 1886  -  Trieste 1949)

 

 


Nasce a Vienna il 19 luglio 1886 da Raffaello von Timmel e dalla contessa friulana Adele Scodellari. Nel 1890 la famiglia si trasferisce a Trieste, dove, nel 1901, il giovane Vito si iscrive alla Scuola per Capi d'Arte. Qui ha come maestro Eugenio Scomparini, il quale lo avvia allo studio della tradizione coloristica veneta. Nel 1905 decide di seguire i corsi della Kunstgewerbeschule di Vienna ma, non potendo studiare con Klimt, l'anno seguente entra all'Accademia. Ritorna a Trieste nel 1909. La grande ritrattistica tedesca, il verismo italiano, il postimpressionismo e la lezione di Klimt, rappresentano esempi fondamentali per la sua pittura. Nel 1913 decora il Cinema Italia con una serie di pannelli ora conservati al Museo Revoltella di Trieste. La componente espressionistica, già evidente in queste opere, diviene ancor più accesa in seguito all'internamento a Radkesburg durante la guerra. Dopo il 1930 la malattia che lo aveva colpito
all'età di sette anni, lo costringe ad abbandonare le esposizioni. Bisogna infatti attendere il 1941 per vedere una personale dell'artista. In questi primi anni Quaranta Timmel dipinge, in chiave neoimpressionista, una serie di paesaggi caratterizzati da visioni irreali. Nel 1946 viene ricoverato all'Ospedale psichiatrico di Trieste, dove muore il gennaio 1949.


Patrizia Fasolato

 

 

 

 

tratto da Punti di Vista  per gentile concessione di: ? Edizioni della Laguna