Silvio Giulio Rotta (Venezia 1853 - 1913)

 

 

Nasce a Venezia nel 1853. Ottenuti i primi insegnamenti dal padre, esordisce già a tredici anni nel 1866 con un'acquerello raffigurante Testa di veterano alla Promotrice. Ottiene nel 1878 una medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi per Costumi popolari veneziani. Tutta la prima fase è legata alle tematiche di genere, inevitabilmente derivanti dal padre Antonio. E' nel 1887 però che la sua carriera artistica compie una radicale virata: presenta all'Internazionale di Venezia I forzati (Budapest, Szepmuveszeti Museum) che lo mostrano sensibile agli aspetti del realismo sociale, delle tematiche "degli alienati". L'opera è un vero botto e ottiene un successo di critica inimmaginabile. Presenta nel 1895 alla prima Biennale Nosocomio (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e ottiene ancora una volta non solo il plauso della critica ma della giuria popolare. Una grave malattia, a cui si imputa il cambiamento di tematiche, lo porta a esporre molto meno. Artista prediletto dalla critica veneziana si congeda con l'opera Nelle tenebre, presentata nel 1912. L'anno seguente chiude la sua esistenza terrena.

 

 

Matteo Gardonio

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Cristiano Sant, Silvio Giulio Rotta, in L'Ottocento . La pittura nel Veneto p. 809 2003

 

AA.VV.: La Pittura in Italia - L'ottocento - Electa,  Milano 1991

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992