Filippo Reggiani ( Modena 1838 - Villanova 1905)

 

 

Filippo Reggiani nacque a Modena il 26 giugno 1838.

Entrò all'Accademia Estense all'età di 16 anni e vi studiò pittura come allievo del Susani. Una volta licenziatosi dall'Accademia, iniziò con passione la sua pittura del vero, ottenendo buoni riconoscimenti alle Triennali della propria città La sua innata timidezza gli impedì però di varcare determinati confini e di cimentarsi nelle Esposizioni nazionali ed internazionali maggiormente significative, per cui il suo nome rimase legato alla notorietà solamente nello stretto ambito provinciale.   

Il suo carattere riservato e timido, schivo da qualsiasi attrazione per la mondanità lo portò a vivere nelle campagne di Villanova in un piccolo podere di sua proprietà a stretto contatto con la natura che tanto amava. La sua pittura sarà infatti quasi esclusivamente rivolta al paesaggio, che saprà rendere con una atmosfera dal respiro inconfondibile, tanto che le sue tele appaiono, come cita il Comanducci, come "finestre aperte sui panorami dell'Appennino". I suoi paesaggi sono realistici e nello stesso tempo suggestivi, sono ariosi, equilibrati e giusti nei toni. I rapporti tonali tutti giocati sull'ocra, sul verde e sull'azzurro "sporcato" dai grigi, il moto ondulato delle sue colline, la luce che inonda diffusamente ogni sua composizione o che improvvisamente compare come una esplosione in un settore della stessa, ben documentano la sua sensibilità di tipo impressionista.

Nel 1880 venne eletto Professore all'Accademia di Modena per l'insegnamento del paesaggio, ma il Ministro della Pubblica Istruzione invalidò la delibera, adducendo come motivo l'inutilità di tale insegnamento all'Accademia.

A quel punto la sola attività di pittore non gli consentiva di vivere e per sostenersi fu costretto a vendere pian piano il suo podere, con ripetuti e successivi frazionamenti. 

Si spense a Villanova in assoluta povertà il 25 ottobre 1905.

Nel 1931 venne organizzata a Milano, da parte di un suo fedele amico ed estimatore, una mostra retrospettiva che dette notevole risalto al valore e alla poesia delle sue opere, e che servì almeno in parte a rivalutare, grazie anche ai sopraggiunti mutamenti estetici che nel frattempo si erano realizzati in campo artistico e nei confronti della pittura di paesaggio in particolare, le grandi doti di paesista di questo pittore.

Sue opere principali: Ciclo dei Castelli dell'appennino modenese e reggiano; Pace campestre; Campagna emiliana; Strada solitaria.

 

 

 

Enzo Montanari

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Thieme - Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kuenstler, Leipzig 1992

 

Dizionario Enciclopedico dei pittori e degli incisori italiani, vol. IX, G. Mondadori e Associati, Milano 1990

 

L.Frigieri-Leonelli, Pittori modenesi dell'ottocento, Cassa di Risparmio di Modena, ed. Poligrafico Artioli, Modena 1986

 

A.M.Comanducci, I pittori italiani dell'ottocento, Casa ed. Artisti d'Italia S.A., Milano 1934 

 

 

 

SITOGRAFIA: