Serafino De Tivoli (Livorno 1826 – Firenze 1892)

 

 

 

 

 

Allievo a Firenze di Carlo Markò senior, nel 1849 prende parte al seguito di Garibaldi, alla difesa di Roma. Alla Promotrice fiorentina del 1850 espone soggetti patriottici ispirati alla difesa della Repubblica Romana. Dal 1854 inizia una serie di viaggi che lo portano prima a  Londra, ove dimora per qualche tempo, poi a Parigi dal 1873 al 1890. Pur essendo stato assieme a Signorini e Borrani, fra i primi macchiaioli, con alle spalle un periodo nella Scuola di Staggia (1852-55), la sua pittura, influenzata dal realismo toscano, non si abbandonò mai totalmente al movimento di macchia. Durante la lunga permanenza in Francia entrò in contatto con gli appartenenti alla "Scuola di Barbizon" e nella tarda produzione dell'ultimo periodo parigino, subì l'influenza del De Nittis. Trattò il paesaggio con visioni di Parigi e della Senna, paesaggi boschivi (specie toscani), scene con figure e animali, ritratti (rari).

 

 

A.R.



 

BIBLIOGRAFIA:

 

AA.VV.: La Pittura in Italia - L'ottocento - Electa,  Milano 1991

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

 

A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992