Evaristo Cappelli  (Formigine 1868 – Modena 1951)

 

 

Evaristo Cappelli nacque a Formigine (Mo) nel 1868. Frequentò l’Istituto di Belle Arti di Modena negli anni 1883 - 1889, studiando figura sotto la guida di Antonio Simonazzi.
Il suo primo lavoro, La sagra, venne esposto alla Triennale di Modena e successivamente partecipò alle più importanti esposizioni italiane.
Nel 1895 condivise il premio Muzzioli, giungendo al primo posto pari merito con Ruini e Giovanni Pellacani.
Nel corso della sua carriera, oltre ad essere stato insegnante di figura all’Istituto di Belle Arti di Modena, svolse anche l’attività di freschista e di scenografo. Di lui, che era versatissimo nel campo della figura decorativa e ornamentale, si ricordano in particolare gli affreschi nella Chiesa Parrocchiale di Castelnuovo Rangone (Mo), quelli dello scalone d’onore della allora sede della Banca Popolare di Modena eseguiti nel 1922, quelli dei soffitti della Congregazione di Carità e quelli della lunetta sul portale del Tempio Monumentale dei Caduti.
Gli venne anche assegnata una medaglia d’oro per il monumento storico al Palazzo dei Priori a Perugia.
Tra le sue opere principali, che spaziano nell’arco di tempo che va dal 1886 (Ritratto della sorella Laura) al 1941 (Osteria della Fossalta), meritano una particolare menzione: L’aratura; Ritratto di mia Madre; Maggengo (esposta alla promotrice di Torino nel 1928); La torre dell’orologio; Di fronte al Duomo; Buoi al lavoro; Carro agricolo; Bimbo in cesta; La vendemmia; Fiori all’aperto; Paesaggio.
La collocazione del Cappelli è senz’altro da inserirsi nella poetica verista, dotata però di una vera, libera e quasi ingenua spontaneità che non cade mai nel contenutismo simbolico o celebrativo. Uno degli aspetti certamente più interessanti della sua arte è la sua concezione impressionistica che tende a dare un legame, alle volte non sempre limpido, di consequenzialità alle sue opere. Gli angoli della città, la Piazza Grande con le bancarelle dei suoi mercatini, la Torre dell’Orologio, il lavoro della terra con i suoi relativi problemi, costituiscono la grande fonte di ispirazione per l’arte di Cappelli. Questi temi vengono trattati in modo caratteristico e peculiare dal pittore che adotta una centralità d’immagine come punto focale: in primo piano e al centro della composizione viene raffigurato il soggetto o l’argomento principale e attorno ad esso ruotano, spesso su piani diversi e più profondi, gli altri contenuti complementari.
In alcuni esiti migliori della sua produzione si accosta anche ai raffinati modi della pittura Liberty.
Evaristo Cappelli si spense a Modena nel 1951.


Enzo Montanari

 

 


Bibliografia:

M. Agnellini (a cura di),Ottocento italiano, Istituto geografico DeAgostini, Novara 1998

Dizionario Enciclopedico dei pittori e degli incisori italiani, vol. III, G.Mondadori e Associati, Milano 1990

L. Frigieri-Leonelli, Pittori modenesi dell’ottocento, Cassa di Risparmio di Modena, ed. Poligrafico Artioli, Modena 1986

A.M. Comanducci, I pittori italiani dell’ottocento, Casa ed. Artisti d’ Italia S.A., Milano 1934
 

 


Sitografia: