Giocondo  Albertolli (Bedano di Lugano 1742 - 1839)

 

 

Giocondo, figlio di Francesco Saverio, fratello di Grato e Michele, padre di Raffaele, nasce a Bedano di Lugano il 24 luglio 1742. Pittore, architetto, scultore ed ornatista di talento, ben presto introduce i principi neoclassici, predicati anche negli anni in cui fu professore di disegno, alla tarda decorazione barocca di fine settecento.

La sua formazione artistica avviene al fianco del fratello Grato, assieme al quale si era trasferito a Parma per iscriversi all'Accademia. Ancor più determinanti furono gli studi con l'architetto francese E. Petitot. Nel 1766 e 1768, Giocondo compare tra i vincitori del concorso di Architettura dell'Accademia, presentando modelli di capitelli, altari, decorazioni per chiese e palazzi. Nel 1770, collabora con il  fratello ai lavori della Villa di Poggio Imperiale a Firenze. Successivi al rientro a Parma, nel luglio 1771, sono i viaggi a Roma e Napoli, dove lavora nella Chiesa dell'Annunziata; per Carlo Vanvitelli prepara modelli di capitelli corinzi.

All'inizio del 1774, su invito di G. Piermarini, inizia la decorazione degli appartamenti di Palazzo Reale a Milano;  seguiranno Villa Reale di Monza, Palazzo Belgioioso, Arconati, Greppi, Casnedi. Nel Giugno 1775 è a Firenze dove a Palazzo Pitti decora la Sala degli Stucchi e l'Appartamento della Meridiana.

Ottenuta la cattedra di Disegno e Ornato a Brera, la sua scuola divenne tanto famosa da essere considerata la prima d'Europa, annoverando tra i suoi iscritti molti celebri allievi, quali: Agostino Aglio, Giuseppe C. Artari, Tommaso Castellini, Andrea de Bernardis, Giuseppe Fossati.

Albertolli ottenne molteplici riconoscimenti accademici e pubblici: dal 1807 al 1830 Membro della comunità di ornamento a Milano; Membro dell'Accademia di Firenze (1783),  Membro della Accademia di Verona (1802),  Membro dell'Accademia di San Luca a Roma (1815), Membro della Accademia di Carrara (1818),  Membro dell'Accademia di Vienna (1836); Cavaliere di Terza Classe del decreto della Corona di Ferro (1809).

Fu anche autore di un trattato "Ornamenti classici diversi", pubblicato fra il 1782 ed il 1805.

Morì a Milano il 16 novembre 1839.

 

 

Giorgio Catania

 

 

 

Bibliografia:

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992

 

A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962

 

M. Biancale, Ottocento e Novecento. Roma, 1961

 

E. Lavagnino, L'arte moderna. Torino, I, 1956