Alfredo Cassone - (Cuneo 1898 - Boves 1975) 

 

 

 

 

 

 

 Afredo Cassone - Assedio di Torino, 1706 - Santuario B.to Valfré a Verduno.

     

 

            Il 23 novembre dell’anno 1898, si spegneva in Torino, il monregalese  Giovanni Battista Quadrone, uno degli artisti più rappresentativi della pittura piemontese del II° Ottocento, ma sicuramente il pittore più importante nato nella provincia di Cuneo. A meno di un mese da questa dipartita, e precisamente il 10 dicembre, nasceva in Cuneo, da Elvira Pasero e da Ernesto: Alfredo Cassone che, del sunnominato ne diventerà uno studioso appassionato, tanto da essere in grado di autenticarne le opere. Terminate le Scuole dell’obbligo, Alfredo frequentò nella sua città le Scuole Tecniche. Dopo il I° conflitto mondiale, al quale aveva preso parte appena diciottenne, si trasferì a Milano, dove s’iscrisse ai corsi dell’Istituto Italiano di Belle Arti, conseguendone il diploma nel 1925.

 

Alfredo Cassone - Chiesa della salute a Venezia - Bra, collezione privata.

 

 

Nel 1929, sposò Angelina Polver dalla quale non ebbe figli. Dedicatosi all’insegnamento, nel 1939 insegnò disegno a Ventimiglia nella locale Scuola di Avviamento. Lì, in pieno periodo fascista fu perseguitato per “battute politiche” e dovette subire il confino a Menton (Francia) dove per mantenersi, dipinse ceramiche in una manifattura locale. Dopo pochi mesi fu trasferito nel materano, nel piccolo borgo di Pisticci. L’archeologo Prof. Dinu Adamesteanu, in uno dei suoi voli sul paese scrisse: “Pisticci: file di case sul lato verso il Basento, file di case legate tra loro come i vagoni di un treno che corre in un’ampia curva…”. A Pisticci, Cassone mettendo a frutto le sue capacità pittoriche, affrescò nella locale chiesa di S. Rocco (costruita nel 1930 su progetto dell’architetto Ernesto La Padula) nove pale d’altare raffiguranti episodi della vita del santo. A Pisticci, il Nostro, vi rimase sino a guerra finita. Rientrato in Piemonte nel 1946, stabilì il suo domicilio a Bra.

 

 

Alfredo Cassone - Santuario della Madonna degli Angeli a Cuneo - Bra, collezione privata.

 

 

Negli anni dal 1947 al 1956, insegnò ad Alba presso la Scuola Media “Gerolamo Vida”. Nel 1951, su segnalazione della professoressa Ermanna Musso di Alba; il Canonico di Verduno Don Pietro Borgna, gli affidò la realizzazione di una grande tela atta a glorificare il Beato Sebastiano Valfrè, (Verduno 1629 – Torino 1710) confessore del Re Vittorio Amedeo II° di Savoia il quale, quando seppe della avvenuta morte del Padre in quel lontano 30 gennaio del 1710 aveva esclamato: “Io ho perso un grande amico e i poveri un grande protettore e padre”. Stipulato il contratto che prevedeva un compenso di lire duecentomila; Alfredo, macerandosi internamente estrinsecò sulla tela la figura ascetica e carismatica del “Gran Valfré” che forte della sua fede, si frappone tra un gruppo di soldati francesi ed uno di reietti, in difesa di questi ultimi. (Il dipinto è conservato presso il santuario di Verduno, eretto in Suo onore, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale su progetto dell’architetto Corradini). Dal 1965 in poi, insegnò disegno a Bra presso le Scuole Medie Federico Craveri e Giovanni Piumati, e il 30 settembre del 1967 fu collocato a riposo. In questa città, gli anni sessanta lo videro movimentatore dell’arte locale ed ancora oggi è ricordata la grande mostra che egli allestì presso il Circolo Sociale. Spirito ironico e sottilmente beffardo, Cassone fu duro verso coloro che assumevano atteggiamenti di superiorità e contrariamente prodigo di consigli nei confronti di chi all’arte si accostava umilmente. Nella sua lunga attività dipinse soggetti sacri, ritratti, nature morte, fiori e paesaggi, utilizzando tutte le tecniche ma privilegiando quella acquerellistica, dove mostrò un’abilità non comune. Cassone, talvolta si divertì a duplicare i suoi elaborati (specie le Venezie) sostituendone i colori, passando così dalle luci soffuse dei mattini, alle chiare e solari atmosfere dei sonnacchiosi meriggi. Dipinse inoltre mobili di tipo fiorentino e veneziano. Disegnò e dipinse pannelli per negozi che poi faceva plastificare dalla ditta Abet di Bra. Ne sono un chiaro esempio i due pannelli per farmacia, datati 1966 e conservati presso quella del Sacro Cuore del dott. Fiora, sita nella centralissima via Cavour a Bra. Nel 1973, riportò il  domicilio nella sua città d’origine. Si spense a Boves il 27 luglio del 1975. Le opere in studio a quella data (pochissime poiché egli aveva sempre mercificato i suoi lavori) furono dapprima conservate dalla moglie e successivamente da un nipote, anch’egli pittore. Le sue opere oggi conservate in collezioni pubbliche e private, meriterebbero un’ampia rivisitazione.

 

 

 

Flavio Bonardo  (sabrotu@yahoo.it)   

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Archivi Demografici del Comune di Cuneo;

Archivio Storico della Scuola Media Giovanni Piumati di Bra;

Ricordi di un amico: il professore Giovanni Perelli.