Camillo Besana - (Malesco 1887 – 1941

 

 

       

Camillo Besana - Paesaggio autunnale con baita, 1919 - Bra - Collezione privata.

 

 

La Valle Vigezzo, fu per secoli terra di spazzacamini e di pittori. Gli uni venivano addestrati ancora piccoli (8/10 anni) dai padri o da gruppi di adulti che se li prendevano e li portavano nella stagione invernale, nelle città del Piemonte o della Lombardia a svolgere l’ingrato lavoro: raschiare la caligine, arrampicandosi in camini stretti e bui, scarsamente cibati ed obbligati a dormire in stalle od in posti di fortuna. Oggi, ogni anno nel mese di settembre, Malesco e Santa Maria Maggiore ospitano più di 1200 spazzacamini, provenienti da tutto il mondo ed è proprio in Santa Maria Maggiore che dal 1983 é sorto il Museo dello Spazzacamino, che ingrandito e rinnovato è stato reinaugurato nel 2005. Nella Valle sunnominata, fin dal settecento esistevano diverse Scuole di Disegno. I corsi quasi sempre serali, preparavano i giovani insegnando la tecnica del ritratto e dell’affresco: questo permetteva loro di lasciare la Valle, andando in cerca di fortuna nelle grandi città ed alcuni sconfinavano anche in Francia. Tornare dopo anni, significava aver vinto la scommessa con se stessi e messo da parte un bel gruzzoletto. A dare una svolta a queste Scuole, ci pensò Gian Maria Rossetti Valentini (Santa Maria Maggiore 1796 – 1878)  fine disegnatore e pittore che in Francia aveva conseguito riconoscimenti e diplomi : Ufficiale d’Istruzione di Napoleone III; Croce di Cavaliere della Legione d’Onore e Croce della Corona d’Italia; il quale tornato in patria fondò con atto testamentale la: Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini. Tra le sue disposizioni si legge: “Dono, lego e lascio, dopo la mia morte, tutta la modesta mia fortuna alla Scuola Gratuita di Belle Arti che ho stabilita e fondata perpetua in Santa Maria Maggiore”.  Davide Romani in proposito scrisse: “Le capacità didattiche ed il comportamento umano e culturale degli insegnanti qualificano i corsi che dopo l’avvio impresso dal fondatore, venne progredendo in frequenza, specie alle lezioni di disegno; quelle di pittura comportando preparazione più lenta ed accurata in relazione soprattutto al particolare talento ed alla inclinazione dei singoli, segnano una seppure discontinua parabola, in parte determinata dal valore carismatico del maestro”.  

 

 

 

 Camillo Besana - Frazione Finero di Manesco, 1919 - Bra - Collezione privata.

 

 

Camillo Besana, nacque a Malesco il 4 agosto 1887 da Ferrario Balbina e da Davide. Nel 1900, all’età di tredici anni fu inviato a Santa Maria Maggiore per frequentare la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini presso la quale si erano già diplomati o si diplomeranno altri giovani che diventeranno poi artisti di fama come: Carlo Fornara, Giovanni Battista Ciolina, Gian Maria Rastellini, Alfredo Belcastro, Giuseppe Magistris, Francesco Giorgis, Dario Giorgis, Silvio Giorgis, Maurizio Borgnis, solo per citarne alcuni.  Alla Rossetti Valentini ebbe a maestri : Pietro Maria Gennari, Dario Giorgis e quell’Enrico Cavalli che si era formato alla “Accademie de Lyon” ed aveva intrattenuto rapporti con Francois Ravier e Adolphe Monticelli ed insegnava pittura in “Plein Air” e l’uso del colore puro. Di carattere modesto ma scrupoloso, vivace e dotato di grande forza d’animo; Camillo si mise presto in evidenza per le sue non comuni qualità. Marco Dardo in proposito scrisse: “…Fu presto in condizione di porre a frutto il mestiere lasciando al proprio temperamento meditabondo di affinare la sensibilità estetica ed acquisire impieghi sempre più arditi del colore”.

 

 

 Camillo Besana - Borgata alpina, 1919 - Bra - Collezione privata.

 

 

Terminata la Scuola, leggiamo quanto scrisse di Lui, Ida Braggio in “Turismo” dell’aprile 1941: “Il bisogno lo mandò esule fuori Vigezzo, a Bologna, a Torino, quale decoratore, fin che tornato in Valle e formatosi una famiglia propria, aprì lo studio che gli diede fama ed agiatezza. Valente affrescatore, sono sue varie cappelle votive che sulla romantica strada di Finero, in Via ai monti, al Piaggio, alle Cascina, presentano deliziose Madonne invitanti alla preghiera”. (…) Devoto della sua valle che conosceva in tutti gli angoli più nascosti e suggestivi, si alzava all’alba per ritrarla nella opulenza delle sue tinte smaglianti. Saliva sulle alpi serenando coi pastori, copiando ghiacciai e piode, laghetti,  capre estrose, mucche lente, vallette fiorite, argentee pinete. (…) Certi boschi fiammeggianti nel rutilare dei rossi e dei gialli sono panneggiati come se il fuoco ardente li investisse e ci soffiasse dentro. Le sue miniature tanto ricercate dagli amatori erano come le visioni musicali di un sogno”. La sua vita fu purtroppo segnata dal dolore: la giovane moglie colpita da un male oscuro, tenne il letto per oltre un ventennio, torturando l’animo dell’artista che scaricò le sue tensioni specie nei paesaggi di alta montagna, che all’osservatore attento si mostrano come sorpresi nel dolore e nella solitudine.

 

 

Camillo Besana - Paesaggio montano innevato, 1919 - Bra - Collezione privata.

 

 

Camillo Besana, si espresse in affreschi, ritratti, miniature ma soprattutto in pitture. Giuseppe Luigi Marini, su il “Valore dei Dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento” edito dalla Allemandi di Torino, ha scritto:”…Orientò la propria produzione su un paesismo d’impressione, in esiti sovente ravvivati da una personale e sommaria interpretazione della tecnica divisionista, in cui è evidente l’influsso di Fornara). Espose in varie città del Piemonte e della Lombardia: Milano, Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Novara, Torino e nel Canton Ticino . Si spense in Malesco  il 7 febbraio 1941. Nel 1974 presso la Scuola Rossetti Valentini, oggi adibita a pinacoteca è stata allestita una grandiosa mostra postuma per rendere onore a questo umile figlio della Valle Vigezzo. Leggiamo ancora quanto scrisse Davide Romani: “Le onoranze resegli dalla Scuola con la mostra nel 1974 hanno valso a trarre la sua figura di paesaggista piacevole, vivace e scrupoloso, dalla eccessiva modestia nella quale aveva vissuto ed operato, così che l’apprezzamento espresso in tale occasione, consono ai suoi meriti ed alle sue doti, valse a ricordare che ebbe ben altre doti oltre alla tavolozza brillante ed al pennello fecondo, e non decade mai nella faciloneria sbrigativa e nella commercialità”. Il Museo del Paesaggio di Pallanza, custodisce due suoi lavori. 

 

 

Flavio Bonardo  (sabrotu@yahoo.it)   

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

DAVIDE RAMONI – Scuole di Pittura in Val Vigezzo

MARCO DARDO – Istituto Comprensivo “A. Testore” Santa Maria Maggiore

IDA BRAGGIO – Rivista Turismo – Aprile 1941

G.L. MARINI – Il Valore dei Dipinti del  800 e del Primo  900 – G. Allemandi – Torino

E. BELLINI – Pittori dell’Ottocento e del primo Novecento – Edit. LPE – To