Alessandro Bonvicino, detto il Moretto

(Brescia dintorni, 1495 circa – Brescia, 1554)

 

 

Alessandro Bonvicino detto Moretto. Sacra Famiglia con San Giovannino, olio su tela 63,7 x 94,5. Bergamo, Accademia Carrara

 

 

La sua data di nascita venne fissata, dopo numerose ricerche e incertezze, tra il 1492 e il 1495 da Gyorgy Gombosi, nel 1943,[1] sebbene quella precedente fissata dal Fenaroli al 1498 fosse stata accettata dai critici. Si sa che nel 1515 era già magister: questo ci permette di capire che la carriera del giovane artista era già ben avviata tanto che nel 1517 partecipò al Collegio generale dei pittori di Brescia convocato nella chiesa di san Luca.[2] La sua vita non è ricca di avvenimenti e di questo si lamenta il Molmenti nella sua opera sull'artista in cui riferisce che: «Poco o nulla dicono di lui le storie».[3] Visse una vita modesta, durante la quale lavorò in diverse città: a Venezia ottenne la sua prima formazione, secondo il Vasari direttamente da Tiziano, ma influì notevolmente anche la cultura pittorica bresciana del Romanino, tanto che probabilmente Moretto lo seguì a Padova (1513) dove forse collaborò ai lavori per la pala di santa Giustina. Tornato a Brescia si occupo' della decorazione pittorica dell'organo del Duomo Vecchio nel 1518 e della decorazione della lunetta sopra il portone della chiesa di san Giovanni nel 1520. tra il 1521 e il 1524 viene chiamato a collaborare con il Romanino nella decorazione della cappella del Sacramento, collaborazione che lo portò all'apice della sua carriera tanto che gli fu richiesto nel 1526 di realizzare una tela per la pala dell'altare maggiore nella cattedrale di Brescia. Tra il 1526 e il 1541 ottiene committenze non solo nella città natale ma anche a Bergamo, in Romagna e a Milano. Tornato da questa città, si stabilì con dimora fissa a Brescia, dove trascorse gli ultimi anni della propria vita.

L'artista morì nel 1554 tra il 9 novembre, data in cui Moretto fece redigere da un notaio il proprio testamento, e il 22 dicembre, quando i suoi eredi vendono la casa che gli era appartenuta nella contrada San Clemente.[4]

 

 

 

Chiara Zanola

 

 


 


[1]    Gyorgy Gombosi, Moretto da Brescia, Holbein, Basel, 1943, p.19

[2]    Date ottenute dai documenti conservati nel Regesto. Polizze d'estimo degli artisti bresciani, alla data 1515, 7 agosto e 1517, 19 aprile.

[3]    Pompeo Molmenti, Il Moretto da Brescia, Firenze, Libreria editrice F. Paggi, 1898, p. 27.

[4]    Date ottenute dai documenti conservati nel Regesto. Polizze d'estimo degli artisti bresciani, alla data 1554, 22 dicembre e 1555, 14 dicembre.