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SCULTORI  MANTEGAZZA  

 

Giuliano Confalonieri

 

 

         

 

 

 

 

I fratelli Antonio e Cristoforo, scultori attivi nel Quattrocento, sono nati a Pavia e lì hanno lavorato alla Certosa come certificato nei documenti dell’epoca. Nella realizzazione dei loro progetti sono stati affiancati dai colleghi Rinaldo De Stàuris e Cristòforo di Beltramo da Conigo, il quale operò per un certo periodo anche nella fabbrica del Duomo di Milano. I rilievi della Certosa sono evidenziati da un aspro realismo riuscendo così a dare peso alla materia che sottintende il messaggio artistico.

 

 

 

Cristoforo, lavorò come scalpellino a Pavia quasi 20 anni, dedicandosi alla decorazione in terracotta del Chiostro Piccolo e Grande, per poi impegnarsi insieme al fratello al progetto di una statua equestre di Francesco Sforza, mai compiuta. La scarsità dei documenti e la stretta collaborazione dei fratelli non permettono la sicura distinzione tra le loro opere, tuttavia le Storie di Cristo ed i bassorilievi biblici della facciata della Certosa (Storie dell'Antico Testamento), sono attribuiti a Cristoforo, è invece ascritta ad Antonio la Lavanda dei piedi inserita nel lavabo interno, opera di Maffiolo da Ferrara (1489). Dopo circa un anno di lavoro, ai due fratelli subentrò l’architetto e scultore G.A. Amadeo, nato a Pavia nel 1447 e morto a Milano nel 1522 (autore anche del tiburio del Santuario di Saronno, i rilievi del Duomo di Cremona e la Cappella Colleoni). Il Quattrocento è il secolo in cui nasce Michelangelo Buonarroti e l’arte del Rinascimento, periodo artistico e culturale europeo che si sviluppò da Firenze tra la fine del Medioevo e l’età moderna. Nel 1406 Jacopo della Quercia realizza il monumento funebre di Ilaria del Carretto. A Firenze nel 1410 Brunelleschi, avvertito da Donatello della presenza a Cortona di un sarcofago, così come egli era, in mantello, in cappuccio et in zoccoli andò a vederlo e veduto e piaciutogli di più, lo ritrasse con la penna in disegno (Vasari). Un periodo ricco di opere: dal 1409, a Venezia, Gentile da Fabriano e Pisanello eseguono un ciclo di affreschi con Storie di Federico Barbarossa per il Palazzo Ducale, nel 1406 a Siena il pittore Di Bartolo esegue gli affreschi nel Palazzo Pubblico, nel 1415 il pittore fiammingo Van Eyck disegna alcune miniature di un Libro d’oro conservato parzialmente a Torino, nel 1416 a Urbino gli affreschi Storie del Battista e Crocifissione, nel 1418 a Firenze viene accolto il progetto di Brunelleschi per la cupola del Duomo e qualche anno dopo inizia la costruzione dell’Ospedale degli Innocenti, a Venezia la Ca’ d’Oro, a Siena Donatello esegue le formelle bronzee per il Battistero, Masaccio dipinge gli affreschi nella Cappella Brancacci al Carmine. Un episodio si riferisce all’innalzamento della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, sciopero delle maestranze per la pericolosità del lavoro e per i salari troppo bassi: Brunelleschi licenzia il gruppo ricorrendo a crumiri e quando riassumerà gli operai offrirà salari inferiori.. Altre opere che non è possibile attribuire specificamente per la stretta collaborazione dei fratelli: Compianto di Cristo, Profeti e Santi, Storie di Cristo, La lavanda dei piedi.                

 

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it