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SANSOVINO (scultori e architetti)
Sono due gli artisti con il soprannome “Sansovino”
Andrea Contucci (1460/1529) e Jacopo Tatti (1486/1570)
 


 

 

ANDREA CONTUCCI


Le prime notizie sull’artista riportano la sua collaborazione a Roma con Antonio Pollaiolo. Iniziò la carriera nella chiesa fiorentina di Santo Spirito e nel Duomo di Fiesole per poi spostarsi in Portogallo. A Volterra realizzò la fonte battesimale, a Genova la Madonna della cattedrale. Nei primi anni del Cinquecento eseguì a Roma alcune tombe in Santa Maria del Popolo per conto di Giulio II. Dal 1513 fu soprintendente alla fabbrica della Santa Casa di Loreto. Durante il soggiorno fiorentino (era l’epoca di artisti come Leonardo, Michelangelo e Raffaello), affinò la sua sensibilità pittorica eseguendo la fonte battesimale di Volterra, la Madonna per il Duomo di Genova e l'incompiuto Battesimo di Cristo a Firenze. Chiamato a Roma da Giulio II, realizzò le tombe dei cardinali A. Sforza e G. Basso. Dal 1513 fu sovrintendente alla fabbrica della Casa di Loreto ma essendo stata giudicata inadeguata la sua competenza fu delegato alla decorazione scultorea per la quale progettò una sequenza di Sibille e Profeti alternati a rilievi con storie mariane.

 

 

JACOPO TATTI


Partecipò ai concorsi per il Mercato Nuovo e per la Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma, bandito da Leone X nel 1514, al quale partecipò anche Raffaello. Il suo secondo periodo romano è distinto dallo sviluppo dello stile verso una maggiore imponenza come nella Madonna del Parto. Ristrutturò le cappelle distrutte da un incendio e creò il Palazzo Lante, che segna la prima opera dove il suo stile diventa evidente. Fuggito da Roma in seguito al saccheggio del 1527, si rifugiò a Venezia da dove avrebbe voluto andare in Francia. Fu invece trattenuto in città dal cardinale Grimani dopo aver ricevuto una commissione per il restauro delle cupole della basilica di San Marco. A Venezia si stabilì definitivamente e lasciò la città lagunare solo per un viaggio nella sua città natale nel 1540. Tatti fu l’artista che partecipò probabilmente alla ricostruzione delle Procuratie Vecchie e da questo intervento prese forma il progetto di ristrutturazione completa di Piazza San Marco, comprendente l'edificazione della Biblioteca Marciana, della Loggetta del Campanile e delle Procuratie nuove, costruzione completata, a causa della sua morte, da Vincenzo Scamozzi e Baldassarre Longhena, il primo dei quali modificò l'originale progetto del Tatti, aggiungendo all'edificio un ulteriore piano. Fu nominato Proto della Repubblica, cioè massimo architetto, nel 1529, prestigiosa carica che mantenne fino alla morte. All'epoca della ristrutturazione della piazza era stato anche autore della chiesa di San Geminiano, capolavoro distrutto per volontà di Napoleone, che vi fece costruire l'attuale Ala Napoleonica. Altre opere veneziane sono l'interno della Chiesa di Santa Maria della Misericordia, la Zecca, il Palazzo Corner sul Canal Grande, la chiesa di San Francesco alla Vigna completata dal Palladio, la Tribuna del Duomo, la chiesa di San Martino, la Scala d'oro nel Palazzo Ducale. In terraferma un'opera di notevole importanza è Villa Garzoni nella bassa padovana. La sua attività di scultore a Venezia comprende le commissione per marmi e bronzi, come la Madonna con Bambino per l'Arsenale, il Miracolo del fanciullo Parrasio e la Guarigione della giovane Carilla per la basilica di S. Antonio da Padova, le sculture, la cancellata del presbiterio e la porta bronzea della Sacrestia di San Marco, il Battista per la chiesa dei Frari..Grazie all'amicizia con Pietro Aretino e Tiziano fu ammesso nel patriziato veneziano. Alla sua morte fu celebrato come uno dei più notevoli e influenti architetti della Repubblica. Le sue ceneri sono conservate nel battistero della basilica di San Marco. Il figlio Francesco fu un importante letterato e critico d'arte.

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it