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Giuliano Confalonieri

 

 

 

Pittori Fiamminghi del Seicento

 

 

 

 

 

Jacob Jordaens (Anversa 1593/1678)

Quattordicenne, Jacob divenne allievo di un collega che lo favorì per l’ammissione al gruppo dei pittori della sua città. Il padre era un commerciante e quindi apparteneva al ceto agiato; la loro casa era in una delle vie più conosciute per il mercato dei panni. Nel 1616 sposò la figlia minore del suo maestro, di quattro anni più anziana, dalla quale ebbe tre discendenti. Influenzato dalle opere dei grandi maestri del Cinquecento (Veronese, Tiziano, Domenichino, Caravaggio), sognò un viaggio in Italia che tuttavia non riuscì a compiere. Il linguaggio degli inizi è manierista, stile che più tardi abbandonerà preferendo le atmosfere paesane e domestiche. Dopo la  morte di Rubens (1640) e di Van Dyck (1641) rimase l’unico esponente della pittura fiamminga del XVII secolo. Le sue composizioni sono formate  prevalentemente da soggetti realisti: Il Re beve, Satiro e il contadino fanno risaltare il gusto barocco nel colore, nella mimica e nella trivialità dei personaggi. Fra le pale d'altare, trattate in modo fastoso, risaltano: La pesca miracolosa, Martirio di S. Apollonia. Fu uno dei primi maestri che si avvicinarono al lavoro del Caravaggio sia per l’atmosfera popolaresca sia per la rilevante tendenza all'ironia. I colori della sua pittura hanno la caratteristica di essere brillanti e contrastati con l’aiuto della luce radente. La ‘fecondità della terra’  è ritenuto il suo capolavoro. Nel 1635 collaborò con Rubens alla preparazione degli apparati per l’ingresso ufficiale del nuovo governatore Ferdinando di Spagna.

 

 

 

I fratelli Van Bloemen

Ian Frans / Anversa 1662/1749

Pieter / Anversa 1657/1720

 

Il primo soggiornò a Roma specializzandosi nella realizzazione di tele con ampi paesaggi luminosi, molte delle quali sono rimaste nella nostra capitale in musei e gallerie private, il secondo si affermò dipingendo scene di battaglie nelle quali le cavalcature spiccano per la loro vivacità ed eleganza. Apparteneva ad una famiglia di pittori e disegnatori attivi pure in Italia ed in Francia (Pieter, il fratello maggiore, fu insegnante di Ian). Verso la fine del Seicento i due fratelli si spostarono a Roma dove presero residenza stabile, affascinati dalla bellezza della città e dei suoi dintorni. Avendo come base la tradizione fiamminga, non ebbero difficoltà a diventare tra i migliori paesaggisti classici a Roma nella prima metà del XVII secolo.

 

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it