Giuliano Confalonieri

 

 

UNO SCULTORE DEL ‘DUECENTO’

 

NICOLA  PISANO

 

 

 

 

  Nel 1260, questo scultore ed architetto originario del meridione italiano, terminò il Pulpito del Battistero di Pisa e – qualche anno dopo in collaborazione con il figlio – eseguì quello per il Duomo di Siena. L’ultimo lavoro noto fatto insieme a Giovanni è la Fonte Maggiore di Perugia. Alla sua bottega si attri­buiscono la lunetta con la Deposizione dalla croce e il relativo architrave nel Duomo di Lucca, l’Arca di San Domenico nell’omonima chiesa di Bologna (all’attività di architetto viene talora collegata la Chiesa di Santa Trinità a Firenze). Alla sua bottega si attri­buiscono la lunetta con la Deposizione dalla Croce e il sottostante architrave nel Duomo di Lucca, l’Arca di San Domenico nell’omonima chiesa di Bologna. All’attività di architetto, particolar­mente lodata dal Vasari, viene talora collegata la chiesa di Santa Trinità a Firenze. Il pulpito esagonale pisano, sorretto da colonne poggiate su leoni, è conce­pito come una struttura autonoma che si distingue da ogni realizzazione precedente per il rigore creativo e la complessità iconografica e quindi per il rapporto tra scul­tura e architettura: come parapetto ha cinque lastre a rilievo con Storie dell’infanzia di Cristo e la Crocifissione.  Nel Giudizio finale sono impostate piccole  arcate, congiunte dalle  statuette del Battista e di Virtù, mentre nei pennacchi si trovano immagini di profeti. Il pulpito senese, a pianta ottagonale, è scenograficamente intenso e presenta le lastre del parapetto intervallate da statue e gruppi plastici. È una delle tante opere disseminate nel nostro territorio che bloccano il visitatore in ammirazione coinvolgendolo emotivamente nel grande mistero della fede. L’artista aveva assimilato i valori dell’arte antica durante il periodo giovanile usandoli come mezzo per riscoprire nella strutturazione narrativa come nelle singole figure la possibilità di una rappresentazione naturalistica ... La funzione innovatrice della sua opera troverà riscontro solo vari decenni dopo in quella svolta da Giotto nella pittura. Pisa ha un notevole patrimonio di scultura antica e l’arte di Nicola è simbolicamente un passaggio tra romanico e gotico.   

 

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it