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CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI

 

 

Giuliano Confalonieri

 

 

 

 

Nato a Lucca nel 1910, morto a Firenze nel 1987, è stato un importante critico e storico dell’arte italiana: autore di Profilo della critica d’arte in Italia, Mondrian e l’arte del XX secolo. La rivista «Critica d'arte» fondata nel 1935 e ripresa nel dopoguerra, fu uno strumento utile al dibattito artistico. Tra i suoi molteplici saggi di metodologia critica: Profilo della critica d'arte in Italia, L’arte e la critica (1951), Diario critico (1957).

Il suo volume Cinema arte figurativa,  stampato negli anni Cinquanta del secolo passato, presentato dall’editore Einaudi come ‘approfondimento d’immagine, parola, spazio e tempo’,  diventò la base della sua metodologia: Il tempo di Chaplin non è quello di Stroheim; quello di Pabst non è il tempo di Vidor. Ma nemmeno il tempo di Raffaello è quello del Bernini; né quello di Morandi è quello di Picasso; o quello del Foscolo è quello del Petrarca. Ipotizzare un «tempo» oggetto o natura, equivarrebbe a pensare la grammatica o la sintassi (astratti schemi o postume costruzioni logiche) come presupposti dell'espressione, anzi madri dell'espressione, una «lingua in sé» che avesse esistenza e valore prima e fuori dell’uomo spirituale parlante, che ne sarebbe un semplice veicolo, o nella migliore delle ipotesi un sommesso partecipe.

Asserisce che lo spettacolo è un’espressione della realtà umana, del rapporto tra attori e spettatori, una comunicazione reciproca di un determinato argomento, ovvero un’unione inconscia collettiva per espandere i contenuti del pensiero: è una manifestazione  che non può accomunarsi né a quelle propriamente artistiche né a quelle scientifiche ... ma vive al margine di entrambe nell’ambito dei fatti storici e di costume ... un bisogno quotidiano. Cita anche le parole di un altro saggista del quale condivide le idee: «Il cinema permette di visualizzare, di rendere palpabile tutta una serie di nozioni storiche e tecniche che, senza di lui, resterebbero nel campo poco convincente dell’astrazione ... Le divisioni dello schermo, le panoramiche verticali od orizzontali, le carrellate avanti e indietro, le giustapposizioni di immagini in movimento, le sovrapposizioni, i confronti, la macrofotografia, gli obiettivi deformanti, gli schemi animati, le diversità di illuminazione, i tuffi, le esitazioni, le rotazioni dell'appa­recchio da ripresa, ecco un complesso di mezzi di espressione, di forme sintattiche al servizio del cineasta-critico ... Le capacità di registrazione del cinema sono maggiori di quelle dell'occhio umano. Il cinema può vedere un quadro da più lontano o da più vicino, spostarsi rapidamente da un museo all'altro, farsi aiutare dalle più diverse illuminazioni, scalare i quadri, confrontarli nell'insieme o per dettagli, mescolarli facendo nascere composizioni nuove, inedite, essenzialmente rivelatrici dell'arte presentata. Fra tante possibilità, si tratta di scegliere quelle che rivelano meglio la natura dell’opera e la natura dell’emozione che l’artista si è proposto di comunicare».

Ha insegnato alla Normale di Pisa influenzato dall’estetica di Benedetto Croce, ha scritto saggi su pittori, cinema e teatro, come espressioni dell’arte figurativa. Ha partecipato alla lotta partigiana in Toscana contro tedeschi e fascisti, divenendo capo del governo provvisorio a Firenze fino alla liberazione della città. Con il governo di Ferruccio Parri agì come vice-ministro alle arti, con il volume Mondrian e l’arte del XX secolo ottenne nel 1963 il Premio Viareggio. È attiva la Fondazione Centro Studi sull’arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti.    

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it